In questo periodo di quarantena il mio essere psicologa mi sta ponendo davanti a parecchie domande. Sto lavorando sul fronte della gestione psicologica di questo periodo, aiutando e supportando le persone nei loro vissuti emotivi, paure, ansie, gestione degli spazi e del tempo, del lavoro, dei figli e così via.
Stiamo vivendo un periodo surreale, un’emergenza che ha minato la nostra convinzione di come le cose dovrebbero andare. L’incertezza regna sovrana e noi siamo qui, come sospesi nell’attesa che #andràtuttobene.
Ci sono categorie di persone più fragili di altre: anziani, donne vittime di mariti/ compagni/parenti violenti, malati cronici, operatori in prima linea, persone che vivono sole, famiglie numerose con case piccole, inquilini di monolocali senza balconi. E probabilmente (almeno) un’altra decina di casistiche.
Eppure siamo tutte e tutti fragili in questo periodo. Perché i giorni di vita da casa iniziano ad essere tanti, perché nessuno sa cosa succederà quando inizieremo a rientrare alla normalità (prevedo che non sarà così semplice, per lo meno non per tutti), quali saranno i risvolti anche psicologici sul lungo termine.
Il divano, che in tempi normali è cuccia, rifugio, relax, diventa prigione. Il mio inizia ad essere sformato. Giusto ieri mi chiedevo: ci sarà un’impennata di cambio di divani a fronte di questa emergenza? Per fortuna lavoro diligentemente sul tavolo. Ed è qui che volevo arrivare, con l’idea di lasciarvi qualche indicazione utile per affrontare al meglio questi giorni. Sul lavoro o la scuola da casa, la gestione della famiglia e il rapporto con le proprie emozioni è già stato detto tanto, ma chissà che possiate comunque trovare ispirazione. Sono 10 punti validi per tutti, adolescenti e adulti.
1. Prediligi una postazione che rispecchi quella scolastica o lavorativa: sembra banale, ma non lo è. Sì a tavolo e sedia, no a divani, poltrone e letti. Questi vanno benissimo non appena finisci di lavorare o di studiare e sono utili per creare uno "stacco" tra i due momenti, ma quando lavori fallo come se fossi in ufficio, quando frequenti le lezioni come se fossi a scuola o all’università.
Se sei genitore, assicurati che i tuoi figli facciano altrettanto.
2. Coccolati: concediti delle pause. Esattamente come faresti in ufficio o a scuola. Vale anche se hai figli: hai bisogno di momenti per te. E non per stendere, cucinare o fare la lavatrice. Preparati la merenda o uno spuntino, leggi, fai un po' di esercizio fisico, chiacchiera con chi sta in casa con te.
3. Poniti dei limiti (e ponili a chi sta con te): lavorare/studiare e vivere nello stesso luogo (la casa) rende tutto più liquido e confuso. Servono dei limiti di spazio e di tempo. Se ne hai la possibilità scegli una stanza dove lavori o studi e una dove trascorri il tempo libero, oppure fai come me: a lavoro/studio finito infila tutto nello zaino o nell’armadio, per poi ritirare fuori le cose che ti servono il mattino dopo. Datti degli orari e concediti delle pause. Come per te, vale anche per le altre persone con cui vivi, grandi e piccini.
4. Utilizza la tecnologia come strumento di socialità: non solo scuola, università o colleghi, ma anche amici e parenti. Non solo videochiamate, ma anche attività per aumentare il senso di condivisione e presenza, per svolgere attività insieme a distanza (visione di film, videogiochi, allenamenti, ecc.)
Se sei genitore, sfrutta questo periodo per condividere con i tuoi figli il vostro intrattenimento. Una buona idea è quella di organizzare una piccola rassegna cinematografica domestica, nella quale ognuno propone un titolo.
5. Non sovraesporti alle informazioni: fissa un momento (meglio la sera) in cui ti informi sull'evoluzione della situazione covid-19, secondo la modalità che preferisci (quotidiano, televisione, social - ma sempre fonti ufficiali). Durante il resto della giornata, evita il più possibile le informazioni e se sei genitore proteggi i più piccoli dalla loro sovraesposizione. Prenditi anzi del tempo per elaborarle (e farle elaborare) e dedicati ad altro.
6. Riscopri la manualità: il lavoro da casa e lo studio sono tipiche “attività intellettuali". Quando finisci di lavorare o frequentare le lezioni online, fai qualcosa di pratico, attiva altre aree del cervello e stacca la spina. Cucina, dedicati al fai da te, disegna, cuci, balla, occupati di ciò che hai sempre rimandato. Anche in compagnia.
Se sei genitore, inventa per o con i tuoi figli attività manuali e creative: internet regala ottimi spunti.
7. Non lamentarti, costruisci: investi il tempo a disposizione per costruire, rendere più forte la tua professionalità, seminare in vista della ripresa delle normali attività. La proattività dev'essere protagonista. Inventa, studia, analizza. Trova soluzioni, non problemi.
Se hai figli cerca di non mostrare loro ansia e preoccupazione, sono vissuti normali dato il periodo che stiamo vivendo, ma loro hanno bisogno di vedere e sentire che, come genitore, sei in grado di affrontare la situazione al meglio.
8. Passa del tempo con te: ascoltati. Prenditi quelle libertà che normalmente non ti prenderesti, sperimenta, gioca. Dedicati al tuo benessere.Per chi ha figli e case affollate questo punto è importantissimo: trova degli spazi e dei momenti per te e ricarica le energie. Non è semplice, ma a volte anche solo un po’ di silenzio tra le mura del bagno possono fare la differenza.
9. Non eccedere con la tecnologia: limita il numero di device che utilizzi. Il rischio è di stare ancora più connessi. Trova dei momenti di disconnessione.Se sei genitore, dai il buon esempio ai tuoi figli. Puoi anche concordare con loro delle “regole da quarantena” per limitare l’utilizzo della tecnologia in famiglia o per utilizzarla in maniera positiva e utile.
10. Organizzati: anche se nessuno ti guarda, ci sei comunque tu. Lavora secondo gli standard che ti dai, organizza il tuo tempo, gestisci gli obiettivi, i compiti o le riunioni digitali con i colleghi. Se finisci prima concediti il meritato riposo. La giornata non dev'essere un insieme di momenti tutti simili gli uni agli altri. Scandiscila.
Se hai figli, aiuta loro a fare lo stesso; se sono più grandi puoi anche farti aiutare da loro per definire insieme una routine condivisa.
5 comments
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