Quest’anno si sta per concludere e anche se sembra si sia persa la voglia di fare il classico bilancio di fine anno, è evidente che questi mesi tanto ci hanno chiesto, ma qualcosa ci hanno anche insegnato.
Il carico emotivo e psicologico è stato - e continua ad essere - pesante per tutti e tutte e gestire l’incertezza che caratterizza il futuro continua a metterci alla prova. Eppure è proprio l'incertezza per il futuro che ci ha dimostrato che forse ora siamo in grado di comprenderci reciprocamente meglio. Come?
Futuro come punto interrogativo
Il mondo di trent’anni fa era un mondo molto più determinato e prevedibile, in cui la domanda “dove ti vedi tra dieci anni?” aveva ancora un senso, in cui si poteva parlare di progetti di vita e di obiettivi a lungo termine.
Negli ultimi anni, invece, i cambiamenti sempre più rapidi e costanti hanno scombinato le carte in tavola, restituendoci un futuro sempre meno determinato e sempre più imprevedibile. Dove saremo tra due anni? Non lo sappiamo. Ignoriamo anche dove saremo tra sei mesi. È questo lo scenario che stiamo vivendo da alcuni mesi a questa parte, uno scenario inedito per alcuni e alcune, familiare per altri e altre.
Se infatti pensiamo alle generazioni digitali, ai ragazzi e alle ragazze nat* da fine anni ’90 in poi, ci rendiamo conto che l’incertezza del futuro è sempre stata la loro normalità. Figli e figlie della crisi economica, cominciano la scuola sapendo che andranno a fare lavori che nella maggior parte dei casi ancora non esistono e vivono i cambiamenti costanti come aspetto normale della realtà. Per loro, il futuro è incerto per definizione. E lo sa chiunque sia stat* abbastanza incosciente da rivolgere loro la fatidica domanda: “dove ti vedi tra dieci anni."
È dunque quasi fisiologico che le generazioni più giovani abbiano familiarità con l’incertezza, familiarità che invece non hanno le generazioni meno giovani, abituate a un mondo che, seppure in cambiamento, aveva, in passato, punti fermi e direzioni prestabilite. Oggi, invece, per la prima volta nella storia recente, le generazioni possiedono la stessa percezione precaria nei confronti del futuro, a prescindere dall’età.
L’incertezza unisce
Questa condivisione di prospettiva può allora diventare un punto di incontro. Genitori, insegnanti, adulte e adulti hanno oggi un'opportunità inedita: l’incertezza li avvicina alla visione del mondo de* più giovani, consentendo loro di comprendere ragazzi e ragazze digitali come mai prima. E comprendere permette di entrare in empatia e di sospendere domande come “dove ti vedi tra dieci anni?” o affermazioni come “devi pensare a cosa vuoi fare nella vita”.
Una volta sospese, la sfida sta nel riformularle in domande e affermazioni che si mettano dal punto di vista de* giovani per provare a comprenderl*, piuttosto che cambiarl*.
“Cosa vuoi fare dopo?”
“Chi vuoi essere domani?”
“Cos’è importante per te?”
“Trova qualcosa che ti appassioni.”
Abbiamo di fronte due possibilità: vedere l’incertezza come nebbia o come finestra. A te la scelta.
2 comments
Lumikha ng libreng account 9 Marzo 2024
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Crea account personale 16 Marzo 2024
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